Perché non esiste lo strumento più efficace in assoluto per proteggere un patrimonio di qualsiasi tipo (aziendale, personale o familiare)

Non esiste uno strumento migliore di un altro.  

Ogni casistica va analizzata, va compresa, va confrontata, insomma va valutata per percepire quali sono le diverse sfaccettature che permetteranno di scegliere lo strumento o gli strumenti più idonei al soddisfacimento dei bisogni elencati ed evidenziati dal cliente. 

Ogni caso è a sé stante ed ogni strumento va calato nell’ambiente specifico, non possiamo considerare solo la tecnica, ma è opportuno osservare come  lo strumento o gli strumenti utilizzati agiscono, quando vengono applicati, rispetto alla realtà specifica ed ai soggetti coinvolti nel progetto. 

Per questo riuscire a “calibrare” la consulenza diventa fondamentale per ottenere risultati efficaci.

Quando consideriamo lo strumento solo rispetto alla sua bontà o idoneità tecnica  dobbiamo anche valutare se è stato compreso e se è  accettato da parte dei destinatari che partecipano al progetto.

Non gestire in maniera corretta questo passaggio può generare una soluzione che magari non darà i frutti sperati, anzi potrà accadere di peggio, deteriorando la situazione come anche i rapporti con i vari componenti destinatari della pianificazione.

Facciamo un esempio per spiegare meglio il concetto:

Molto spesso il Trust risulta essere lo strumento più idoneo, o meglio spesso è considerato lo strumento più idoneo,  per raggiungere un determinato obiettivo, ma, prima di proporlo al cliente, sono stati valutati tutti gli aspetti importanti?

Basta pensare che la persona titolare dei beni oggetto del Trust dovrà spossessarsene (cioè non saranno più di sua proprietà), pertanto ne è consapevole?  

Inoltre, è disposta a rinunciare alla gestione di questi beni per raggiungere gli obiettivi di pianificazione patrimoniale? 

Se la risposta è negativa, allora in questo caso il Trust, che ha una serie di caratteristiche da renderlo il più idoneo, non è il miglior strumento da utilizzare in questo caso. 

Infatti, non riesce ad essere efficace rispetto alle esigenze presentate dal cliente. Possono emergere “difetti” di applicazione che possono rendere nullo tutto il progetto.

Il ruolo che noi di FORT Lex andiamo a svolgere è proprio quello di riuscire ad identificare lo strumento più idoneo, inserendolo nella pianificazione quando serve al cliente (altrimenti diventa un mero esercizio tecnico dove l’applicazione dello strumento risulta essere inutile o completamente fuori tempo, ed il cliente non viene assolutamente considerato). 

Altro aspetto che teniamo sempre in forte considerazione è il patrimonio ovvero la ricchezza di una persona. 

La ricchezza può cambiare nel corso del tempo, è soggetta a continue variazioni non solo in termini numerici (può crescere o diminuire), ma il più delle volte anche in termini qualitativi. Infatti, si passa facilmente da un patrimonio immobiliare ad un patrimonio liquido ad esempio. 

Ipotizziamo che Tizio sia proprietario di un immobile che ha in fitto, riceve un’offerta che reputa interessante e vende questo immobile. In questo caso ci troviamo di fronte ad un cambio di asset da immobiliare a denaro liquido che, ad esempio, può essere reinvestito in vari modi acquistando altri immobili oppure acquistando asset finanziari.

Inoltre, anche il contesto giuridico e fiscale possono incidere in vari modi.

In questo senso, un approccio consulenziale di tipo multidisciplinare ed integrato diventa fondamentale per noi di FORT Lex. 

Non si può pensare di guidare le scelte orientando solo l’attenzione su un aspetto, molto spesso si pone l’accento sulla parte fiscale sottovalutando l’aspetto giuridico e creando uno scenario che diventa poi ingestibile. Infatti, ci si trova spesso a creare strutture e sovrastrutture senza alcuna logica solo perché si risparmiano delle imposte. 

In casi simili sarà il cliente che dovrà adattarsi allo strumento trovato (e non il contrario) e, suo malgrado, sarà schiavo di quella scelta. Sarà quindi “costretto” a seguire determinate indicazioni, non potendosi esprimere così come avrebbe voluto o potuto fare.

Se osserviamo alcuni tra gli obiettivi di pianificazione più richiesti dai clienti che ci  conducono verso la scelta di utilizzare uno strumento oppure un’altro, ritroviamo:

  • la segregazione, per rendere il patrimonio insensibile alle pretese dei creditori; 
  • la trasmissione della proprietà o del godimento dei beni riducendo la frantumazione;
  • la governance di famiglia che permette di definire le regole per la gestione dei rapporti tra i vari membri della famiglia.  

Quando ci troviamo di fronte ad uno o più di questi casi, occorre definire al meglio la situazione. 

Come primo aspetto c’è la necessità di identificare tutti gli asset utilizzando un metodo di diagnosi, di analisi e valutazione che permetta di evidenziare tutti i possibili rischi e che permetta poi di poter ipotizzare una strategia di pianificazione efficace ed efficiente. 

Metodo GOTTARDO spiegato nel dettaglio

Nello specifico in FORT Lex usiamo una metodologia già collaudata e che permette di andare oltre alla semplice identificazione del patrimonio. 

È un metodo che aiuta ad esporre in maniera chiara la situazione e poi a definire gli obiettivi da raggiungere. 

Vediamo quali sono le principali attività previste dal metodo (che abbiamo chiamato GOTTARDO):

  • mappare l’intero patrimonio del cliente; 
  • definire gli obiettivi reali; 
  • mantenere oppure gestire la continuità generazionale; 
  • ottimizzare la gestione patrimoniale.

Ogni singola attività  ha le sue sfaccettature ed è di fondamentale importanza non tralasciare nulla.

Nella mappatura del patrimonio non solo c’è bisogno di identificare i singoli asset, ma anche considerare se sono asset che si vuole tenere oppure vendere e quindi da lì a breve non ci saranno più. Questa metodologia ci permette di raccogliere tutte le informazioni di base per poter definire al meglio i contorni del patrimonio da salvaguardare.

Passando al secondo punto ci ritroviamo a dover raccogliere tutte le esigenze da soddisfare del cliente per poter definire gli obiettivi.

In questa fase ci interessa approfondire la conoscenza del cliente, in quale contesto opera, se ha una famiglia, se sono presenti figli, quali sono le esigenze esplicite e quali magari quelle implicite (un buon pianificatore del patrimonio deve tener presente tutto, anche il NON DETTO del cliente).

Un requisito spesso sottovalutato è il mantenimento del patrimonio anche in ottica di continuità.

Come sappiamo bene, il patrimonio può variare/oscillare nel corso del tempo, pertanto, in questa fase è opportuno lavorare sulla gestione del patrimonio al fine di mantenere il suo potere nel tempo.

Ci ritroviamo anche a dover considerare come, eventualmente, si debba mantenere la continuità generazionale. 

In special modo, quando tra gli asset è presente un’impresa a cui la famiglia è legata, ci troviamo a gestire un passaggio generazionale che abbia come obiettivo il prosieguo dell’attività aziendale nel prossimo futuro. 

L’azienda per l’imprenditore è come un figlio, quindi le implicazioni tra la famiglia e l’azienda sono fondamentali da dover gestire per aiutare l’imprenditore stesso nella scelta da seguire al fine di raggiungere i suoi desideri. Quindi chi viene scelto per governare l’azienda deve essere messo nelle condizioni di poterlo fare, mentre chi è socio deve essere tutelato.

L’ ottimizzazione della gestione patrimoniale, invece, passa per la fase di conservazione ed eventualmente trasferimento. Sotto questi aspetti si devono considerare 3 punti di vista: quello legale, quello finanziario e, infine, quello fiscale. Essi impattano su ogni tipologia di asset ed è ragionevole considerare che tutti questi aspetti vanno considerati in sede di pianificazione per poter ottenere una strategia di pianificazione che nell’applicazione non si discosti poi da quanto ipotizzato.

Il metodo GOTTARDO si basa su un approccio multidisciplinare. 

Dove il coordinamento dei vari professionisti (avvocati, commercialisti, promotori finanziari, temporary manager, ecc) permette di raggiungere gli obiettivi prefissati.

Questi sono gli elementi caratterizzanti del nostro metodo. 

Nulla di inventato, di improvvisato, ma un approccio rigoroso per aiutare il cliente a raggiungere gli obiettivi prefissati.

Se vuoi conoscere in prima persona come lavoriamo, ti invito a prenotare un’analisi preliminare gratuita in cui ti aiuterò a capire qual è il rischio a cui è esposta la tua ricchezza. Quella pone le basi per un’eventuale successiva consulenza di pianificazione e protezione del tuo patrimonio.

P.S.
Se conosci un amico, un parente o un partner/collega che può aver bisogno di un aiuto da questo punto di vista, parlagli di FORT Lex e del nostro lavoro.

Sono sicuro che te ne sarà grato.

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